Ma vi sembra normale azzerare tutta l’attenzione doverosa verso una giornata (e una data e un significato e un argomento) perchè se ne va un calciatore?Famoso, bravo quanto volete, storico simbolo di abilità sportiva. Certo.Ma anche un tossicodipendente, un puttaniere, un evasore fiscale, un uomo violento che maltrattava le sue numerose donne da cui ha avuto numerosi figli. Per non parlare di quelli non riconosciuti.

Ok, tutti quelli che muoiono diventano santi, ma ci vuole davvero uno sforzo titanico per far diventare santo uno come lui, sentir piangere in radio, leggere commenti in cui si perde la memoria di quante cose ignobili abbia fatto.Ok, le fanno in molti, ma non tutti i personaggi ignobili diventano santi. Per fortuna.Per non parlare poi dell’effetto sottile e diabolico di questo comportamento dei media, dei fan, dei ritrovati amanti del soggetto calcistico. Magari poi sono gli stessi che lo hanno deriso nei filmatini in cui lo si vedeva grasso e gonfio e in ciabatte che giocava a palla (malamente) a casa, con un sedere mezzo nudo. Ma vabbè. Torniamo all’effetto che fa.

Senza contare l’effetto di legittimazione: ah ok, posso tirare coca quanto vuoi, evadere il fisco, picchiare le donne, fare il delinquente ma se gioco bene a calcio…ehhhhhh…mi si perdona tutto. E cosa possono pensare le persone, i ragazzi, le nuove generazioni? che siamo cretini. che basta uno scudetto e tutto il resto viene perdonato.

Saremo il Paese preferito dal prossimo asteroide. A meno che non sia tifoso anche lui di qualche squadra.

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