Preghiera della Grande Dea – arrivederci al 12 maggio

Quando ti senti triste
Suona il tuo tamburo e ti ricorderai il battito del cuore di tua madre.
Quando non capisci più niente
Accendi l’incenso, il fumo di copal ti purificherà l’anima.
Quando senti paura
Fai un bagno con acqua piena di fiori e piante e tutti i fantasmi se ne andranno.
Quando senti attaccamento
Parla con il fuoco lui è il maestro della trasformazione.
Quando ti senti stagnante
Chiedi a tua nonna acqua, lei ti racconterà come il movimento ti regala la fluidità.
Quando perdi la connessione,
Prega con il tabacco e manda i tuoi messaggi agli antenati.
Quando vuoi morire
Parla con madre terra, lei di rinascite ne sa più di te.
Ma non sentirti mai sola perché tutti gli spiriti sono già al tuo fianco.
Sei accompagnata da una tribù piena di amore e luce.
Sei accompagnata da un sole che ti scalda e protegge ogni giorno della tua vita.

Lucrecia Astronauta.
arrivederci al 12 maggio

LIBRI & POESIA PER LA CASA CIRCONDARIALE DI RIETI PAGINE VIAGGIANTI VALICA CONFINI “PROIBITI”

LIBRI & POESIA PER LA CASA CIRCONDARIALE DI RIETI
PAGINE VIAGGIANTI VALICA CONFINI “PROIBITI”

Il Progetto avrà il suo primo step il prossimo 15 maggio: partiamo e consegneremo libri che ci sono stati richiesti e leggeremo poesia.

Ma ci saranno altri momenti per allestire la biblioteca e organizzare un laboratorio di poesia tra e con le persone recluse.

SEGUITECI!

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@pagineviaggianti


Rosso

i papaveri tenui
dolcemente rapaci sulla griglia della strada
sotto il fumo delle macchine
i maleodoranti vapori di cemento
sbattono sulle reti di ferro
tra una spiga e una lucertola
il corpo abbandonato del cane di turno
sono loro i fiori di garza insanguinata
tutto ricresce anche se il vento
le puttane e tutto il resto
li ignorano continuando a recitare

MM
da “Infedele all’idea di me”

Libri che nessuno vuole, libri da salvare

«… Mi consolavo coi libri di don Raimondo, carta ingiallita che recuperava quando qualcuno si voleva sbarazzare dei libri.
“Una persona ci mette una vita a riempire gli scaffali e un figlio non vede l’ora di vuotarli e buttare via tutto. Che ci mettono sugli scaffali vuoti, i caciocavallo? Basta che me li levate di torno, mi dicono. E là ci sta la vita di una persona, i suoi sfizi, le spese, le rinunce, la soddisfazione di vedere crescere la propria cultura a centimetri come una pianta”.»
Da Erri De Luca, Il giorno prima della felicità

Buon compleanno, Pagine Viaggianti 😊

domenica 28 aprile CAMPOLEONE (LANUVIO) – TERRA DI PALESTINA, poesie e musica di pace أرض فلسطين . شعر وموسيقى من أجل السلام

l’Ambasciata dello Stato di Palestina in Italia
e il Comune di Lanuvio
in collaborazione con le Associazioni culturali e di promozione sociale Vi invitano all’evento culturale di solidarietà

TERRA DI PALESTINA
poesie e musica di pace
أرض فلسطين . شعر وموسيقى من أجل السلام

domenica 28 aprile alle 17.00 Campoleone (Lanuvio) Parco Berlinguer

Saluto del Sindaco di Lanuvio Dr. Luigi Galieti e
dell’Ambasciatore dello Stato di Palestina in Italia Dra. Mai Alkaila

voci
ODEH AMARNEH
MARIO BALZANO
ALESSANDRO DE SANTIS
GIANFRANCO GIANNINI
SANDRA GIULIANI
SABINA LA MANNA
CARLA NICO
FRANCA PALMIERI
ANTONELLA RIZZO
MARINO SANTALUCIA
MANAL SERRY

canto operale dell’artista Eleonora Croce
lettura di poesie palestinesi
a cura di
NOEMI BEVILACQUA
IVAN COZZI
MONICA MAGGI

in caso di pioggia l’evento si terrà nella Sala del Centro Anziani in Via Cisternense, 11

SEGUIRA’ APERITIVOPer informazioni e prenotazioni:
roma@ambasciatapalestina.com – Tel.: 06 7008791

Farfalle

E ad un certo punto è apparsa lei, sorniona. Fissa su un fiore, mi sbirciava da sotto in su senza mollare la presa, sbattendo appena appena le alucce. Mi ha fatto ridere. Bella furbetta, ho pensato, sai che ci sono e solo il tempo del pensiero, di farsi fotografare ed è volata via.

Ho pensato a mia mamma, ti ho pensato che sono giorni inclementi questi, un anno fa navigavamo tutti (fratelli, sorelle, papà, io) in un calore plumbeo che non ci faceva respirare, strappando ore all’orologio maledetto del tempo. Per averti ancora un po’ e poi lasciarti volare via.

Per questo me ne sono andata nel bosco. Per fare pace col tempo che cambia le cose, arriccia le foglie, mette il verde sui rami e popola l’aria di versi e richiami. E poi ho visto lei sorniona, giallo arancio. Potente e sottile si è fatta fotografare ed è volata via, come te.
Buona Pasqua di rinascita a tutti.

AAA….VOCE (la mia) OFFRESI PER LETTURE IN PUBBLICO E/O PRIVATO

In attesa dell’apertura della tanto agognata, desiderata e sognata LIBRERIA, il mio progetto di OMAGGIO ALLE PAROLE continua. E partorisco un’idea folle…(oppure no?)

AAA….VOCE (la mia) OFFRESI PER LETTURE IN PUBBLICO E/O PRIVATO

Serate, anniversari, compleanni, salotti, cene ma anche semplici momenti di lettura per sognare, chiudere gli occhi e partire, viaggiare, immaginare. Se mi chiamate, io ci sarò.

E se il Festival di Cannes si apre con questo manifesto (un’immagine antica di Agnes Varda, che fino all’ultimo non ha mai smesso di creare sogni), un motivo ci sarà….
scrivetemi

maggi.monica@gmail.com

Leonora e Max, un amore surrealista – Max Ernst, Leonora Carrington: la loro storia al Teatro Garbatella di Roma, 9 e 10 maggio 2019

Quando scappò con Max Ernst, Leonora Carrington aveva solo 19 anni. Lui, invece, ne aveva già 41 ed era un affermato pittore surrealista, oltre a essere già sposato. Fu un colpo di fulmine: lei lasciò Londra, la sua famiglia, i suoi studi d’arte e scappò con lui a Parigi, dove iniziarono a vivere insieme, immersi nel fervore culturale degli Anni Trenta. Nacque così una delle storie d’amore più tormentate di tutta la storia dell’arte, raccontata anche nella biografia dedicata all’artista e scritta da Giulia Ingarao.

Un amore folle, anzi, un amour fou, per dirla alla francese, che portò i due amanti a condividere non solo la loro vita, ma anche le amicizie e il lavoro. Quella tra Leonora Carrington e Max Ernst fu una storia incredibile e struggente, spezzata dalla crudeltà del conflitto mondiale che stava per iniziare. Nel 1939 la Francia dichiarò guerra alla Germania e Max Ernst, fervente antinazista ma di nazionalità tedesca, fu considerato straniero nemico e venne quindi internato in un campo di reclusione. Liberato, fu di nuovo imprigionato nel 1940. Separati dalla guerra e dalle sue conseguenze, Max e Leonora presero strade diverse, ma forse non si lasciarono mai veramente.

La loro storia al Teatro Garbatella di Roma, 9 e 10 maggio 2019

https://www.facebook.com/events/2326714847581874/

Sì, viaggiare

Io lavoro più di una ragazza. Ma ho sessant’anni. 60. Ogni tanto giro e rigiro questa parola, i due numeri abbracciati come fratelli gemelli, come amici o sorelle, i numeri sono cifre e 60 è donna, femmina, con tutte queste A in mezzo.Lavoro tanto che vuol dire uscire, prendere treni autobus tram metropolitana, fare lunghi tratti a piedi, cercare stazioni e fare biglietti, fare spuntini a pranzo, prendere caffè al volo e spesso neanche tanto buoni, bere alle fontanelle, fare spesa in supermercati incontrati lungo la strada.E non faccio e scrivo tutto questo perché ho bisogno di un bravaaaaa, ma semplicemente perché ne ho bisogno. È un’esigenza, una cura, un modo per capire. La cosa più buffa è che diventa sempre più forte, quest’esigenza. E dall’altra parte, come se io fossi attaccata da un lato all’altro di un grande elastico, quella di tuffarmi in un bosco, tra gli alberi, in un libro calpestando foglie secche rami e terra.La cosa meravigliosa di tutto questo è che non ci capisco niente, un accidente di nulla. Non so perché stia accadendo tutto questo ma in fondo non mi interessa. Io vado, ascolto le parole assurde e opache della gente, scavalco monnezza, osservo scale mobili paralizzate, lavoro con bambini curiosi e anziani più curiosi di loro, scrivo poesie su tablet e foglietti, e ogni giorno che si riapre mi affaccio di fronte alla mia quercia e capisco che non capisco nulla.Ma che di fronte a me ho un orizzonte che non ha più confini e una terra ancora da raggiungere. E che il bello è il viaggio.