Il grano
Per mezzo secolo ammucchi deduzioni,
ma non le registri in un quaderno,
e, se proprio non sei un idiota,
qualcosa dovrai pure aver capito.
Hai capito la gioia del lavoro,
la legge e il segreto del successo.
Hai capito che l’ozio è maledizione,
che non c’è felicità senza imprese.
Che altari attendono e rivelazioni,
eroi e figure da leggenda
il regno assopito delle piante,
quello possente delle fiere.
Che fra le rivelazioni, prima
è rimasta, nella successione dei destini,
dal capostipite in dono alle generazioni,
il grano cresciuto dai secoli.
Che il campo di segale e frumento
chiama non solo alla mietitura,
che in un tempo remoto questa pagina
il tuo antenato ha scritto su te.
Che questa appunto è la sua parola,
la sua straordinaria impresa
nel ciclo terrestre
di pene, di nascite e di morti.
Boris Pasternak