UN GRANDE FILM UN LIBRO, UNA POESIA

 

sabato 29 giugno ore 21
ALBERTO SORDI E ROMA
Un libro, un film
Centro Culturale Gabriella Ferri (Roma Capitale)
via Galantara 7 – Roma
Roberto Carvelli, giornalista e scrittore presenta  “ALBERTO SORDI, PASSEGGIATE SUL SET” (Edizioni Pontesisto), un libro che ripercorre la carriera dell’indimenticabile attore romano toccando, appunto, i luoghi di Roma più belli, suggestivi, particolari.
Accanto a questa fotografia letteraria vi saranno anche le immagini di un film da non perdere: “LADRA LUI, LADRA LEI”, un film del 1958 diretto da Luigi Zampa, con Sylva Koscina e l’Albertone nazionale.
L’iniziativa, a cura dell’Associazione culturale Libra 2.0, è ad ingresso gratuito.
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Ghiannis Ritsos 
Questo solo
È un uomo ostinato. A dispetto del tempo afferma:
“amore, poesia, luce”.
Costruisce su un fiammifero
una città con case, alberi, statue, piazze,
con belle vetrine, con balconi, sedie, chitarre,
con abitanti veri e vigili gentili.
I treni
arrivano in orario. L’ultimo scarica
tavolini di marmo per un locale in riva al mare
dove rematori sudati con belle ragazze
bevono limonate diacce guardando le navi.
Questo solo ho voluto dire, se non mi credono fa niente.
un libro un film_1

Welcome Oblivion, album d’esordio per How to Destroy Angels

Nuovo gruppo per Trent Reznor

Welcome Oblivion, album d’esordio per How to Destroy Angels

Ma è solo una costola dei Nine Inch Nails?

Welcome_Oblivion

 Welcome Oblivion è il titolo del primo disco della nuova formazione composta da Trent Reznor, creatore dei Nine Inch Nails, con Mariqueen Maandig (moglie di Reznor) e Atticus Ross. Oltre, ovviamente, a una squadra di ingegneri del suono.

Questo lavoro segue due precedenti EP: How to Destroy Angels del 2010 e A Omen del 2012 con i quali il gruppo aveva incontrato i favori della critica. Alcuni singoli erano stati prodotti per diffusioni estemporanee sui circuiti online o per colonne sonore. Ora siamo davanti a un album propriamente detto, anche se la coesione tra i brani è spesso vaga; ma questo non è espressamente richiesto dal genere di appartenenza.

Riuscire infatti a definire un album di musica post-industrial, sperimentale-elettronica è sempre qualcosa di aleatorio, considerato anche l’eclettismo del fondatore del gruppo, polistrumentista, virtuoso “classico” fin da bambino. Sostanzialmente i tre elementi della band coprono gli ambiti di chitarre, bassi, synth e voci; al resto ci pensa l’elettronica e la post-produzione. Ma Reznor era già famoso per questo, in quanto abituato a comporre musica da solo (per quasi tutte le sue parti) in studio e formando successivamente un gruppo per l’esecuzione dal vivo.

E così sembra procedere anche l’anima dei How to Destroy Angels, considerando anche la comunicazione dello stesso Reznor, a poche ore di distanza dall’uscita del disco, nella quale annunciava di voler ricomporre il gruppo che più lo ha reso celebre nel panorama musicale, i Nine Inch Nails.

Per definire i contorni di questo lavoro possiamo pensare a una fotografia sfocata, che, per sua natura, contorni non ha. Ma non una fotografia venuta male, sbagliata; pensiamo a una fotografia volutamente sfocata, carica cioè di tutti i suoi significati simbolici e allegorici, come la visione subacquea a occhio nudo. Tutti gli spigoli vengono arrotondati al desiderio dell’orecchio, che in musica comanda. Ciò che colpisce maggiormente è il magnetismo che emanano alcune tracce, che attirano o spingono lontano da un punto non ben precisato dello spazio. Si oscilla dalla atmosfere di pericolo incombente, di minaccia, alla electro-ballad (Ice age) su una sorta di glockenspiel elettronico. E ancora l’ambito ipnotico di We fade away con il suo andamento fluttuante, la musica ellittico-circolare di The loop closes e la sua sovrapposizione di elementi, la ricorsività della litania o del mantra in Recursive self-improvement o Hallowed ground. Sopra a tutto, la massima cura sui suoni e una massiccia elaborazione della voce fino all’apice di Welcome Oblivion, dove la Maandig urla nel compressore digitale immersa nei suoi stessi riverberi.

Siamo davvero davanti a una costola dei Nine Inch Nails? Poiché i due progetti nascono con diverse intenzioni, in tempi diversi e con componenti diverse, l’impressione è che How to Destroy Angels proseguirà in una direzione del tutto autonoma. In fondo, i figli dello stesso padre non sempre si assomigliano, per fortuna. E qui ci sono tutti i presupposti per una crescita felice.

2013/06/20 Federico De Carli

sabato 29 giugno ore 21 ALBERTO SORDI E ROMA Un libro, un film

sabato 29 giugno ore 21
ALBERTO SORDI E ROMA
Un libro, un film
Centro Culturale Gabriella Ferri (Roma Capitale)
via Galantara 7 – Roma
Roberto Carvelli, giornalista e scrittore presenta  “ALBERTO SORDI, PASSEGGIATE SUL SET” (Edizioni Pontesisto), un libro che ripercorre la carriera dell’indimenticabile attore romano toccando, appunto, i luoghi di Roma più belli, suggestivi, particolari.
Accanto a questa fotografia letteraria vi saranno anche le immagini di un film da non perdere: “LADRA LUI, LADRA LEI”, un film del 1958 diretto da Luigi Zampa, con Sylva Koscina e l’Albertone nazionale.
L’iniziativa, a cura dell’Associazione culturale Libra 2.0, è ad ingresso gratuito.

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Bounty di iamamiwhoami

Un lavoro all’insegna della crossmedialità


Bounty di iamamiwhoami


Progetto di sintesi per i precedenti lavori di Jonna Lee

 iamamiwhoami_bounty


In un’epoca fortemente votata alla multimedialità, ecco che arriva anche su formato fisico il lavoro della cantante svedese Jonna Lee e del suo progetto iamamiwhoami. Operazione crossmediale per eccellenza, il disco raccoglie il materiale sonoro che accompagna un più vasto intento audiovisivo. Soundtrack, si potrebbe dire, ma qui il significato è più ampio; soundtrack di videoclip, sarebbe più esatto.


E’ un lavoro nato da abile strategia artistico-commerciale, frutto della collaborazione con il produttore Claes Björklund. Riferisce Jonna Lee che per questa creazione prima è nata l’idea, la struttura fondante dell’operazione artistica, poi la sua realizzazione. La distribuzione dei video ha dunque preceduto l’uscita del supporto audio.


I filmati sono di pregevole fattura, tanto che la critica attenta li menzionò subito ai tempi della loro prima distribuzione. Molte le tematiche di fondo, impossibile descriverle tutte e soprattutto spesso è impossibile riferirsi in maniera dettagliata alla simbologia che sta dietro e davanti a esse. Tratti onirici, oppure visionari, dove non assolutamente criptici. Prendiamoli così, sinesteticamente avviluppati alla musica che fornisce loro l’emozione aggiuntiva che il puro simbolo può solo suggerire.


Nove le tracce di questo lavoro: una per ogni lettera della parola Bounty, più una doppia “U” e due tracce aggiuntive “; John” e “Clump”. I richiami sono quelli dell’electro-pop, sia per l’impianto strutturale sia per la strumentazione. I brani hanno avuto lunga gestazione, in quanto i video ai quali sono associati iniziano a essere distribuiti su Youtube dal marzo 2010 al luglio 2011.


Evidente dunque la mancanza di omogeneità fra le nove componenti, e non si potrebbe chiedere altrimenti. Se all’inizio in “B” era evidente la matrice nordica dell’electro-pop, successivamente – e qui vale l’ordine cronologico delle tracce – emergono altre panoramiche di maggior spessore. Da “O” e il suo intro suggestivo e inquietante che sbocca nel puro synth-pop, alla coppia “U-1” e “U-2”. La prima è particolarmente evocativa, rimandando alle musiche tradizionali nordiche, non solo scandinave ma anche gaelico-irlandesi, la seconda da lì parte e arriva sulle stesse sponde, trasfigurate in un ecosistema sintetico.


A seguire, “N” condensa il pop dei connazionali ABBA in una serie di episodi minimali e ricorrenti, forse a tratti incoerenti. “T” è caratterizzato da un maggiore melodismo rispetto agli altri brani, e la sua ritmica sottocutanea allontana dalla vista i reali intenti. I suoni gocciolano in “Y” e un rombo di motore incombente apre il percorso all’arrivo del cantato, quando poi la ritmica ritorna agli stilemi degli ’80 e degli ABBA.

I brani conclusivi, i più recenti dunque, oltre a essere caratterizzati da un titolo fuori dall’acronimo che titola il disco, sembrano appartenere a ambiti diversi. “; John” pare veramente essere soundtrack di videoclip, l’immagine si fa movimento che a sua volta si fa musica. Beat sintetici incalzanti incorniciano un quadro di pop-art. “Clump” sembra poi appartenere pienamente all’ambito industrial sempre meno pop, la ritmica si fa più rada e meno incisiva, i tappeti diventano minimali e la voce li sorvola, loop di onde quadre ci portano in territori pienamente elettronici.


Un disco che si presenta dunque come un viaggio immaginifico, una linea di confine fra l’ordinario e lo straordinario, tra il visibile e l’invisibile, della comunicazione osmotica e sinestetica tra diverse arti. Una linea di confine, non una barriera.


 2013/06/13 Federico De Carli

PANE, RISPARMIO E FANTASIA: LA RIVOLUZIONE INIZIA A TAVOLA oggi a RADIO WUONZ ROMA, ORE 21

hummus (pure’ di ceci)
panzanella (pane secco bagnato e condito, con pomodoro, tonno e basilico)
zuppa di conchiglie verdi (passato di verdura con pasta)
riso basmati al curry
tzatziki (salsa allo yogurt)
indivia e olive nere
dolcetti con cereali e cioccolato fondente

ecco la cena di stasera
LA RIVOLUZIONE INIZIA A TAVOLA!
con Daniele Porretta e Monica Maggi

Radio Wuonz
via Nemorense 145, Roma

1330705109872

 

 

LA RIVOLUZIONE INIZIA A TAVOLA: COME MANGIARE VIVENDO FELICI…E RISPARMIANDO! venerdì 21 giugno alle 21, RADIO WUONZ via Nemorense 145, Roma

LA RIVOLUZIONE INIZIA A TAVOLA

COME MANGIARE VIVENDO FELICI…E RISPARMIANDO!

venerdì 21 giugno alle 21, RADIO WUONZ via Nemorense 145, Roma

 

LA RIVOLUZIONE INIZIA A TAVOLA
COME MANGIARE VIVENDO FELICI…E RISPARMIANDO!
venerdì 21 giugno alle 21, RADIO WUONZ
via Nemorense 145, Roma

La rivoluzione inizia a tavola: saper scegliere, acquistare, cucinare.
Per dare il via alla rivoluzione DANIELE PORRETTA e MONICA MAGGI vi aspettano venerdì 21 giugno alle 21 nei locali di RADIO WUONZ (via Nemorense 145, Roma)..

Sara’ un evento sui generis:
una cena con cibi recuperati e preparati con gusto e semplicità
un libro che insegna come muoversi nel mondo degli alimenti (e non solo).

All’evento parteciperà anche ARCIPELAGO SCEC.
L’Associazione Codice Aureo, affiliata ad Arcipelago SCEC, è apartitica e promuove la creazione di circuiti di economia solidale con l’utilizzo dei
buoni locali di solidarietà SCEC (Solidarietà ChE Cammina). Lo SCEC viene distribuito gratuitamente a tutti i cittadini e liberamente accetto dai commercianti, artigiani, produttori agricoli e professionisti in
percentuale sul prezzo praticato.
Tra i progetti portati avanti sia livello nazionale sia a livello locale vi
sono quelli nei settori: agricoltura, energia, trasporti e
telecomunicazioni.
Per maggiori infohttp://www.facebook.com/l/GAQHBavhyAQFMYFEMt7Csjc6IURpJFjcapVfWOyfUMBflgQ/www.arcipelagoscec.net ”

INGRESSO :
12 euro per la cena e il libro IL BRUCO DALLE UOVA D’ORO (Daniele Porretta, Stampa Alternativa)

info: 347-7618417
Monica Maggi