Libra 2.0 – Newsletter del 31 gennaio 2013 – DARWISH E PASOLINI

GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA di LIBRA 2.0

SABATO 2 FEBBRAIO ALLE 22.00
PASOLINI, SOLO LA VOCE
Pasolini raccontato in uno spettacolo teatral poetico di Emanuele D’Agapiti
In scena le poesie, il pensiero, la denuncia, la posizione umana e politica tra memoria storica e modernità
Radio Wuonz Club, via Nemorense 145 (Roma)

DOMENICA 3 FEBBRAIO ALLE 22.00
LA MARCIA PER DARWISH
recuperiamo le poesie del più grande poeta palestinese: chiunque abbia una copia delle sue 3 raccolte (Murale, Come i fiori di mandorlo o più lontano, Il letto della straniera) è invitato a leggere e condividere. La Marcia terminerà il 22 marzo prossimo con un grande evento a Roma.
Radio Wuonz Club, via Nemorense 145 (Roma)

RADIO WUONZ CLUB, SOLO MUSICA DAL VIVO

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LA MARCIA PER LE POESIE DI DARWISH SECONDA TAPPA ROMANA DOMENICA 3 FEBBRAIO DALLE 21.30

LA MARCIA PER LE POESIE DI DARWISH
SECONDA TAPPA ROMANA DOMENICA 3 FEBBRAIO DALLE 21.30, Radio Wuonz Club (Roma, via Nemorense 145)
Recuperiamo i versi perduti di Mahmud Darwish, il più grande poeta palestinese.
La casa editrice italiana Epochè, che ha chiuso a dicembre 2011, per le crudeli leggi di mercato ha dovuto mandare i suoi testi al macero. Ora solo chi possiede un suo libro (Murale, Come i fiori di mandorlo o più lontano, Il letto della straniera) può contribuire alla nuova raccolta ed eventualmente alla nuova pubblicazione.
LIBRA 2.0 propone una Marcia di raccolta di sue poesie, con alcune tappe di lettura collettiva che si concluderanno il 22 marzo prossimo.

CHI E’ DARWISH
Mahmoud DARWISH è stato premio Lenin per la Pace nel 1980 e redattore del testo della Dichiarazione d’Indipendenza dello Stato Palestinese, documento promulgato nel 1988 e riconosciuto da diversi stati. DARWISH è la prima e, ad oggi, unica personalità palestinese dopo Arafat alla quale sono stati concessi i funerali di Stato.

Domenica 3 febbraio a Roma – Radio Wuonz Club – Via Nemorense 145 dalle 21.30 INGRESSO LIBERO, tesseramento ARCI info maggi.monica@gmail.com

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LE POESIE DEL 26 GENNAIO, NOTE D’ARTE

Sguinzagliare ricordi
Yehuda Amichai

In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
agli anni che fui nel mondo prima di te
e all’eternità che prima di te andrò a incontrare,

ai proiettili che non mi uccisero in battaglia
ma uccisero i miei amici,
di me migliori perché
non vissero oltre come me,
penso a te nuda davanti al fornello d’estate,
sul libro curva per leggere meglio
nella luce morente del giorno.

Vedi, abbiam vissuto più di una vita,
ora dobbiamo pesare ogni cosa
sulla bilancia dei sogni e sguinzagliare
ricordi che divorino ciò che fu il presente.

………………………

Charles Bukowski 1920 – 1994
Non restituire al mittente

La buona notizia è che sono
deperibile,
mentre la lumaca striscia sotto
la foglia,
mentre la dama nel caffè
ride una falsa risata,
mentre la Francia brucia
un crepuscolo di porpora.
sono deperibile
e questo è il bello,
mentre il cavallo scalcia
un asse della stalla,
mentre ci affrettiamo verso
il paradiso,
io sono piuttosto deperibile.
metti le scarpe sotto
il letto
allineate.
mentre ulula il cane
l’ultima rana sbuffa
e salta.

………………………..

Il canto d’amore di J.Alfred Prufrock
T.S.Eliot

E di sicuro ci sarà tempo
Per il fumo giallo che scivola lungo la strada
Strofinando la schiena contro i vetri;
Ci sarà tempo, ci sarà tempo
Per prepararti una faccia per incontrare le facce che incontri;
Ci sarà tempo per uccidere e creare,
E tempo per tutte le opere e i giorni delle mani
Che sollevano e lasciano cadere una domanda sul tuo piatto;
Tempo per te e tempo per me,
E tempo anche per cento indecisioni,
E per cento visioni e revisioni,
Prima di prendere un tè col pane abbrustolito

Nella stanza le donne vanno e vengono
Parlando di Michelangelo.

E di sicuro ci sarà tempo
Di chiedere, « Posso osare? » e, « Posso osare? »
Tempo di volgere il capo e scendere la scala,
Con una zona calva in mezzo ai miei capelli –
(Diranno: « Come diventano radi i suoi capelli! »)
Con il mio abito per la mattina, con il colletto solido che arriva
fino al mento,
Con la cravatta ricca e modesta, ma asseríta da un semplice spillo –
(Diranno: « Come gli son diventate sottili le gambe e le braccia! »)
Oserò
Turbare l’universo?
In un attimo solo c’è tempo
Per decisioni e revisioni che un attimo solo invertirà

…………………..

Sii dolce con me. Sii gentile. da “Bestia di gioia”
Mariangela Gualtieri

Sii dolce con me. Sii gentile.
E’ breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno
della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore. nei libri.

………………….

I GIUSTI di Jorge Luis Borges

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

…………………………………..

La collina
Mark Strand

Sono arrivato fin qui con le mie gambe,
perso l’autobus, persi i taxi,
sempre in salita.
Un piede avanti all’altro, è così che faccio.

Non mi inquieta, la collina di cui non vedo fine.
Erba sul ciglio della strada,
un albero che fa risuonare le foglie nere.
E allora? Più cammino, più mi allontano da tutto.

Un piede avanti all’altro.
Passano le ore.
Un piede avanti all’altro.
Passano gli anni.
I colori dell’arrivo svaporano.
E’ così che faccio.

………………………………..

QUANDO OSSERVI A LUNGO
Mahmud Darwish

Quando osservi a lungo una rosa
che ha ferito un muro e ti dici:
Ho la speranza di guarire dalla sabbia,
il tuo cuore verdeggia…

Quando accompagni una donna al circo
in una giornata bella come un’icona…
e ti presenti come ospite alla danza dei cavalli,
il tuo cuore arrossisce…

Quando conti le stelle, ti sbagli
dopo la tredicesima e ti assopisci
come un fanciullo
nel blu della notte,
il tuo cuore imbianca…

Quando cammini e non vedi il sogno
camminare davanti a te come l’ombra,
il tuo cuore ingiallisce.

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GRAZIE….

Carissimi tutti,
trascorsa qualche ora dalla fine del concerto, forse riuscirò a trovare le parole per dire grazie.
Libra 2.0 è la mia creatura, è la risposta alla crisi, è un modo di vedere la cultura e di promuovere bellezza.

Per questo vi dico grazie, come ho ringraziato i miei sponsor Interflora e Doc Roma, e le Biblioteche di Roma e Roma Capitale che mi hanno immediatamente patrocinato, e la misteriosa (non per me) presenza benefattrice. Grazie perchè se non ci fosse un esercito di appassionati come voi, non ci sarebbe neanche una folle come me a credere in questo sogno.

Prossimo appuntamento sabato 2 febbraio, intanto, per una serata dedicata a PASOLINI e domenica 3 febbraio per una lettura collettiva dedicata a DARWISH.

Un abbraccio forte dalla libraia.
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LA POESIA DEL SABATO DI LIBRA 2.0

LA POESIA DEL SABATO DI LIBRA 2.0

La collina
Mark Strand

Sono arrivato fin qui con le mie gambe,
perso l’autobus, persi i taxi,
sempre in salita.
Un piede avanti all’altro, è così che faccio.

Non mi inquieta, la collina di cui non vedo fine.
Erba sul ciglio della strada,
un albero che fa risuonare le foglie nere.
E allora? Più cammino, più mi allontano da tutto.

Un piede avanti all’altro.
Passano le ore.
Un piede avanti all’altro.
Passano gli anni.
I colori dell’arrivo svaporano.
E’ così che faccio.
………………….

LIBRA 2.0 è lieta di annunciare

NOTE D’ARTE
musica, parole, bellezza
26 gennaio dalle 17.30 alle 21
concerto di CORDE OBLIQUE
visita guidata
reading poetico
Oratorio di Sant’Andrea al Celio, Roma

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