I CAPOLAVORI A ROMA – IL GENIO E LA FOLLIA DI BORROMINI: SAN CARLINO ALLE QUATTRO FONTANE – VISITA GUIDATA E POESIA

Libra 2.0 vi invita ad un evento unico

Sabato 3 agosto ore 10.30
I CAPOLAVORI A ROMA – IL GENIO E LA FOLLIA DI BORROMINI: SAN CARLINO ALLE QUATTRO FONTANE
Visita guidata a cura di Rosamaria Francucci, autrice dei restauri
Lettura di poesie a cura di Monica Maggi (Associazione Libra 2.0)

Il complesso monumentale di San Carlino alle Quattro Fontane, posto all’incrocio tra l’antica Via Pia (ora Via del Quirinale) e la cosiddetta Strada Felice (oggi Via delle Quattro Fontane) è riconosciuto dalla critica come gioiello del barocco romano e capolavoro del genio borrominiano.

appuntamento alle 10.30
Roma, Via del Quirinale, 23 – 00187 – Roma
Tel: 064883261 Fax: 064817301
contributo associativo 7 euro

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ESTATE D’ARTE AL BORGO 27 E 28 LUGLIO 2013 BORGO MEDIEVALE DI MORLUPO (ROMA)

ESTATE D’ARTE AL BORGO
27 E 28 LUGLIO 2013
BORGO MEDIEVALE DI MORLUPO (ROMA)
un’idea di LIBRA 2.0 con la collaborazione e il sostegno della Pro Loco e del Comune di Morlupo

sabato 27 luglio alle 21.30
concerto di ALFREDO NOTARLOBERTI

domenica 28 luglio dalle 18.30
visita guidata al Borgo con Giuseppina Micheli
esibizione del gruppo Camelot, Artisti di strada
esposizione di pittori e buffet presso lo studio del Maestro Giuseppe Cavallaro

LA PARTECIPAZIONE E’ GRATUITA
Vi aspettiamo!!

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IL VIOLINO DI EDO NOTARLOBERTI E GLI ARTISTI DI STRADA NEL BORGO MEDIOEVALE DI MORLUPO – 27 E 28 luglio

ESTATE D’ARTE AL BORGO
27 E 28 LUGLIO 2013
BORGO MEDIEVALE DI MORLUPO (ROMA)

ORGANIZZATO DALL’ASS.CULTURALE LIBRA2.0 CON IL PATROCINIO DEL COMUNE E DELLA PRO-LOCO DI MORLUPO
NELL’AMBITO DELL’ESTATE MORLUPESE

SABATO 27 LUGLIO 2013
H. 21.30 – 23.30 – 
EDO NOTARLORBERTI IN CONCERTO

Formazione di 5 elementi – Violino – chitarra – basso- tastiera – batteria – voce.
Il gruppo, dà vita ad un concerto intenso ed evocativo, accompagnando gli spettatori in un dialogo ricco di emozioni ed immagini sognanti ed al tempo stesso che richiamano i sentimenti più profondi .
Le composizioni, traggono ispirazioni da generi diversi come: Tango, Arabo, Jazz, Irsh, est Europa,classica; tutte innestate in una sonorità del tutto originale.

DOMENICA 28 LUGLIO 2013

16.00 – ALLESTIMENTO MOSTRE OPERE ARTISTI LOCALI
LUNGO LE VIE E LE PIAZZE DEL DEL BORGO

18.30 – VISITA GUIDATA ALLE BELLEZZE ARTISTICHE DEL CENTRO STORICO (a cura della Prof.ssa Giuseppina Micheli) – appuntamento h. 18.15 in Piazza delle Carrette.

20.00 – APERITIVO SERALE PRESSO IL CENTRO D’ARTE DI ISLA CAVALLARO – CASTELLO ORSINI – PIAZZA GIOVANNI XXII.

20.30 – 22.00 – SPETTACOLO ARTISTI DI STRADA – COMPAGNIA “I CAMELOT” : GIULLARI – SALTIMBANCHI – GIOCOLIERI – TRAMPOLIERI – MANGIAFUOCO – LUNGO LE VIE E LE PIAZZE DEL BORGO.

GLI EVENTI SARANNO ALLIETATI DA PERFORMANCE MUSICALI DI ARTISTI LOCALI IN VARIE CARATTERISTICHE LOCATION DEL BORGO.

TUTTI GLI EVENTI SONO GRATUITI.

Per saperne di più:

ASS. CULTURALE LIBRA2.0
mob. 347 7618417
http://www.libraduepuntozero.it/
https://libraduepuntozero.wordpress.com/

ASSOCIAZIONE PRO-LOCO DI MORLUPO
info@prolocomorlupo.it

Note Bibliografiche artisti:

EDO NOTARLORBERTI è un eccezionale musicista partenopeo, già noto per essere il Violino degli ASHRAM, gruppo che ha suonato più volte a Morlupo, molto noto in ambito internazionale. Ha realizzato tre Album da solista: SILENT PRAYERS (2008- ARK RECORDS/AUDIOGLOBE) PRELUDIO (2009 – YELLOW MOON) COVER AND OVER (LIVE) (2011 YELLOW MOON ). Facendo parte di molte formazioni musicali, ha variato tra: IRISH VIRTUOSO (Tradizionale Irlandese); LA MORESCA (Folk del Mediterraneo);RUA PORTALBA (muisca popolare); MERITMIRI (musica popolare); ASHRAM (ethereal neo classical) ARGINE (acustic folk,post rock); CORDE OBLIQUE (ethereal folk acustico) ENRICO CAPUANO (folkrock); BLUESTUFF (Blues)

I CAPOLAVORI A ROMA – SAN CARLINO ALLE QUATTRO FONTANE: L’ARTE, LA LIBERTA’, IL GENIO DI BORROMINI – 3 agosto Visita guidata e poesia

Visita guidata a cura di Rosamaria Francucci, autrice dei restauri
Lettura di poesie a cura di Monica Maggi (Associazione Libra 2.0)

sabato 3 agosto ore 10.30

Roma, La Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane e il convento della SS.ma Trinità si trovano in: Via del Quirinale, 23 – 00187 – Roma Tel: 064883261 Fax: 064817301

Il complesso monumentale di San Carlino alle Quattro Fontane, posto all’incrocio tra l’antica Via Pia (ora Via del Quirinale) e la cosiddetta Strada Felice (oggi Via delle Quattro Fontane) è riconosciuto dalla critica come gioiello del barocco romano e capolavoro del genio borrominiano.

La fabbrica originaria comprende la piccola Chiesa, la sottostante Cripta, un Chiostrino ottagonale famoso per i balaustri, il Convento con due ordini di celle e sovrastante biblioteca con affaccio su un ampio giardino interno, il Campanile (che fu però demolito e ricostruito solo dopo la morte del Borromini).

I Padri Trinitari Spagnoli, tutt’ora residenti nel sito, furono nel 1634 i primi committenti dell’ormai trentacinquenne architetto, già attivo in prestigiose fabbriche romane al seguito dei più noti artisti dell’epoca, ma così desideroso di esprimersi come progettista autonomo da offrire gratuitamente ai frati il frutto delle sue fatiche purchè gli fosse consentita la necessaria libertà operativa.
(R. F.)

appuntamento alle 10.30 per una visita guidata, con lettura di poesie
contributo associativo 7 euro

The big dream di David Lynch

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Secondo lavoro musicale per il regista

The big dream di David Lynch

Quando l’arte è totale

 David Lynch - The Big Dream

Se si parla di David Lynch la mente corre in tutt’altra direzione che quella musicale. Eppure The big dream, uscito da pochi giorni, è il secondo lavoro del regista di Missoula dopo Crazy Clown Time del 2011, realizzato durante una “pausa” dal lavoro cinematografico (ammettendo che voglia continuare con quel lavoro) che dura da Inland Empire del 2006.

Siamo generalmente più propensi all’associare il suo nome a delle immagini ben definite, quelle dell’aleatorietà di Twin Peaks, della poesia di Eraserhead o di Elephant Man, o ancora all’onirismo felliniano di Mulholland Drive o Inland Empire. Eppure il buon vecchio Lynch è artista a tutto tondo, ha studiato all’accademia per cui non ci si deve stupire nel constatare che, oltre a quelli filmici, sono conosciuti anche i suoi lavori grafici così come la sua musica.

“Blues moderno”, la definisce lui stesso. In realtà, tecnicamente parlando, mancano alcuni presupposti perché si possa parlare di blues tout-court: più propriamente siamo nel dominio delle blues ballad, con forte sapore folk.

Tredici pezzi di cui uno è una cover che fu già nelle corde vocali di Nina Simone e in quelle della chitarra di Bob Dylan: The ballad of Hollis Brown, ma stavolta resa più incalzante, ricorsiva e insinuante.

Gli altri brani sono originali e caratterizzati da chiavi di lettura quasi completamente condivise. Se qualcuno non avesse finora ascoltato il Lynch musicista potrebbe comunque identificarlo anche in questo ambito. Basti pensare alle ballad cantate in Twin Peaks o nel suo sequel Fuoco cammina con me per rintracciarlo, fumoso, al di là della voce fantasmatica di Julee Cruise, artista che compare anche nella teatrale Industrial Symphony No. 1 che Lynch scrisse nel 1990 e del quale aveva coprodotto la colonna sonora.

L’intero disco è ipnotico, calpesta i territori del blues senza necessariamente oltrepassarli. In The Big dream la voce è quasi sempre maschile (di David) tranne in I’m waiting here, dove si avvale della collaborazione della cantante svedese Lykke Li in un brano che è una raod song statica mentre lo spazio le gira intorno facendo percepire, comunque, un movimento, è motore immobile al quale tutto tende. La voce maschile invece è lontana, ondulante, con la tipica ruvidezza bluesy, lamentosa, strascinata e trascinante.

Come riferisce l’autore, in questo disco talvolta i testi nascono prima della musica, ma nella maggior parte dei casi accade il contrario: ogni brano è narrazione di storie anche minimali, come fossero dei racconti di Carver, le canzoni sono scarnificate e ridotte alla propria essenza, volatile per definizione; c’è l’autonarrazione divertita e disimpegnata del regista, intento, per questa occasione, a vestire lui stesso i panni dell’attore.

L’andamento, come detto, è quello della tipica ballad blues, circolare, fangosa. Le armonie sono poco elaborate, perché semplicemente non contano, non esistono, non porterebbero alla comprensione del tutto ma solo a una sua piccola rappresentazione. Anche qui, come nella regia, quel che si vede/sente non è certo che sia vero. Se la fotografia attiene all’immagine e significa scrittura della luce, allora il Lynch musicista è pittore di suoni fatti di vere falsità.

The big dream quindi deve essere, in fondo, la vita stessa. Un grande sogno che crediamo essere reale.

2013/07/19 Federico De Carli

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